RAMONA OREFICE
18/03/2018
A due settimane dalla 90° premiazione degli Oscar, premio ambito da tutti gli attori; Il vincitore per eccellenza di questa edizione è “La forma dell’acqua” con ben quattro premi per il miglior film, miglior regista, per la colonna sonora, sceneggiatura e Vincitore del Leone D’oro per la 72° mostra del Cinema a Venezia . La regia di questo capolavoro è di Guillermo del Toro, un visionario del cinema odierno.
Baltimore 1962, Elisa Esposito, una ragazza sordomuta dalla nascita e anche chiamata come “La Principessa senza Voce”, lavora come addetta alle pulizie all’interno di un laboratorio governativo, dove si fanno esperimenti per contrastare i Sovietici durante la Guerra Fredda. Portano una creatura anfibia dall’aspetto umanoide che è stata catturata in Amazzonia. Elisa rimane molto affascinata dalla creatura per essere studiato inizialmente come cavia da laboratorio; La Principessa senza Voce, nel corso del tempo, riesce a far amicizia con l’essere e tra i due si instaura un prezioso legame. Con lei a lavoro c’è anche Zelda, sua collega di lavoro, interprete di Elisa che parla il linguaggio dei segni, e sua stretta confidente che aiuterà Elisa. Ad aiutare Elisa e l’essere c’è anche Giles, un omosessuale che lavora nel creare manifesti pubblicitari.
Un film molto delicato, che ci trasporta in un fantasy adulto, dove l’amore supera confini, barriere e diversità. Questo film oltre ad essere delicato è anche nostalgico e suggestiva così come la colonna sonora di Alexandre Desplat, un bravissimo compositore francese. Un lieto fine molto dolce e avvolgente della Principessa senza Voce e dell’essere acquatico che formano l’acqua , facendoti appassionare e che ti lascia il segno, il segno di saper distruggere tutte le barriere che la società ci impone di seguire.