NOEMI IUDICE
10/05/2017
Lo scorso 6 maggio, alcune classi dell’Istituto Superiore Secusio di Caltagirone, hanno avuto la possibilità di trascorrere un’intera giornata nella storica città di Siracusa, antica colonia greca tra le più antiche ed importanti di tutto il Mediterraneo.


Molteplici i luoghi caratteristici dove arte e cultura si mescolano in perfetta armonia . Spicca, tra tutti la maestosa Cattedrale.



La tappa seguente, la chiesa di Santa Lucia, un luogo affascinante per la cultura e per l’arte. All’interno della quale è custodito uno splendido e inimitabile dipinto del Caravaggio risalente al 1608 circa e raffigurante il ‘seppellimento di Santa Lucia’, Patrona di Siracusa. Il motivo per cui Caravaggio scelse di raffigurare quel tragico evento è chiaro: l’incubo di essere giustiziato faceva si che egli dipingesse ripetutamente scene di decapitazione e morte.
Successivamente gli alunni si sono addentrati nel suggestivo Museo di palazzo Bellomo, situato sempre ad Ortigia. Il museo è stato inaugurato soltanto nel 1948; conserva molteplici reperti di epoca medievale e innumerevoli sculture tra le quali la Madonna del Cardillo di Domenico Gagini e la splendida Annunciazione di Antonello da Messina del 1747. La galleria inoltre è sede d’importantissime collezioni di argenteria, oreficeria, maioliche e arredi sacri.

”Malgrado lo stato di abbandono, resta tutt’ora uno dei più bei posti del mondo ed offre lo spettacolo più grandioso e pittoresco che ci sia”, è con queste parole che Vivant Denou descrive l’illimitata bellezza del teatro greco di Siracusa, costruito nella sua prima fase nel V secolo. La prima parte del pomeriggio che ha visto come protagonista la visita al teatro ha dato l’opportunità, ai nostri ragazzi, di poter rivalutare l’importanza della più grande architettura teatrale antica, pervenutaci fino ad oggi, sede attuale di spettacoli di fama internazionale: le tragedie greche.

Tuttavia, la parte conclusiva di questa visita guidata è stata riservata alla grotta artificiale a forma d’orecchio umano, posta nella parte sottostante al teatro, alla quale lo stesso Caravaggio attribuì l’appellativo di ”Orecchio di Dionisio’‘. Secondo la tradizione, infatti, il tiranno Dionisio fece scavare la grotta con lo scopo di rinchiudervi i prigionieri e, posizionandosi all’interno di una cavità superiore, riusciva chiaramente ad ascoltare i discorsi e gli eventuali complotti verso di lui. Tutto questo era possibile grazie alle magnifiche caratteristiche acustiche tali da amplificare i suoni fino a 16 volte.

A conclusione di questa giornata, è doveroso mettere in evidenza l’immenso bagaglio storico-culturale che pervade le nostre città e ci arricchisce di innumerevoli dettagli che talvolta ci sfuggono banalmente, perchè solo cogliendo la vera essenza dell’arte, della cultura potremmo alimentare la nostra fame del sapere e raffinare la nostra conoscenza.
Ci sono stato e è veramente bello
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