FEDERICA FICHERA
05/04/2017
A seguito dell’ennesimo femminicidio, avvenuto a Caltagirone giorno 2 marzo, un corteo di circa cinquemila persone ha deciso di inondare le strade della città per far riemergere le urla di lotta contro queste continue ingiustizie.

Fiocchi rossi e fiamme di speranza sono state accese la sera del 4 marzo, per ricordare Patrizia Formica, 47 anni, ma soprattutto ricommemorare le innumerevoli donne che ancora oggi, nonostante le continue battaglie contro la violenza, finiscono con il perdere la vita. Il corteo, cui hanno preso parte anche il vescovo Mons. Calogero Peri, il sindaco Gino Ioppolo e altre autorità, ha iniziato il percorso dal quartiere in cui era nata la vittima, dirigendosi verso piazza Umberto.

La fiaccolata di solidarietà si è conclusa poi in silenziosa preghiera. “Dipingeremo di rosso una delle panchine di piazza Umberto”, ha affermato il sindaco Ioppolo, cercando di fomentare una rivoluzione di coscienza negli animi di ogni uomo e per ricordare ogni singola goccia di sangue spesa ingiustamente dalle donne. “Per combattere la violenza occorre diffondere la cultura del rispetto”, ha disposto il segretario generale etneo Parisi, presente anch’egli all’evento cerimoniale. Per rivoluzionare una società e renderla migliore, bisogna prima rivoluzionare sé stessi, e il rispetto sta alla base di questa rivoluzione.